Hybridation è il nome dei quattro musiciti di Alessandria, che pubblicano per la Seahorse Record il nuovo album Chapter I che timbrerei con un bel Approved di colore rosso e con cornice rossa per capirsi come nei film di guerra dove si arruola il ragazzi e gli viene conegnato il foglio di abile e arruolato tutto con una parola unica Approved, appunto.
Il suono degli Hybridation è caldo, misterioso. La voce s'incastra perfettamente con il resto degli strumenti. Time, per sonorità, metrica e composizioe è il brano che ci ha colpito maggiormente, quello che infonde maggiormente emozioni e uno stato d'animo di completo rilassamento. Atmosfere cupe e deliziose s’intrecciano tra loro in un continuo turbinio di note ed arpeggi senza lasciare scampo all'ascoltatore che si lascia trasportare dalla corrente musicale come un tronco nel mezzo di un letto di un fiume in piena corsa verso la foce. Chapter I si può inserire nelle fine di un genere avantgarde, elettronico, sperimentale, ambient, folk, neoclassico, orchestrale e sinfonico. Che nessuno mi venga a dire che è un album per pochi, perchè qui con sei brani si prendono una miriade di generi musicali. Dunque un ennesimo biglietto da visita che conferma le ottime potenzialità di una band che avrà sicuramente da dire molto anche se con questo primo lavoro il messaggio è già arrivato chiaro e forte.
70/100
Il suono degli Hybridation è caldo, misterioso. La voce s'incastra perfettamente con il resto degli strumenti. Time, per sonorità, metrica e composizioe è il brano che ci ha colpito maggiormente, quello che infonde maggiormente emozioni e uno stato d'animo di completo rilassamento. Atmosfere cupe e deliziose s’intrecciano tra loro in un continuo turbinio di note ed arpeggi senza lasciare scampo all'ascoltatore che si lascia trasportare dalla corrente musicale come un tronco nel mezzo di un letto di un fiume in piena corsa verso la foce. Chapter I si può inserire nelle fine di un genere avantgarde, elettronico, sperimentale, ambient, folk, neoclassico, orchestrale e sinfonico. Che nessuno mi venga a dire che è un album per pochi, perchè qui con sei brani si prendono una miriade di generi musicali. Dunque un ennesimo biglietto da visita che conferma le ottime potenzialità di una band che avrà sicuramente da dire molto anche se con questo primo lavoro il messaggio è già arrivato chiaro e forte.
70/100